LA PROVA O’HARE: IL VERO TEST PER I LEADER

20 Set , 2024 - Uncategorized

LA PROVA O’HARE: IL VERO TEST PER I LEADER

Chicago, aeroporto O’Hare. Un meeting improvvisato tra dirigenti durante uno scalo di otto ore. Non c’è luogo migliore per osservare come la personalità impatti il successo professionale: lontano da riunioni formali, l’atmosfera dell’aeroporto mette a nudo le vere dinamiche umane.

Nel business contemporaneo, la capacità di connettersi non risiede solo nelle competenze tecniche. Il vero valore di un professionista si svela nei momenti più inaspettati, come un colloquio informale o una conversazione casuale. I top manager di Goldman Sachs insegnano questo: la capacità di “passare” la prova O’Hare. Un concetto semplice ma cruciale: se una persona è in grado di trascorrere otto ore con un collega in un aeroporto senza generare tensioni, ha il carisma e l’empatia necessaria per sopravvivere e prosperare in ambienti aziendali competitivi.

Il punto chiave? Non si tratta di abilità tecniche, ma di pura gestione delle relazioni. Il dirigente che riesce a mantenere una conversazione stimolante, a far sentire l’altro a proprio agio in un contesto stressante e, soprattutto, a evitare il rischio di fastidi o conflitti inutili, è destinato a salire rapidamente la scala gerarchica. Questo approccio veniva usato per valutare i candidati per posizioni chiave in aziende di investimento come Citadel. Non bastava avere un curriculum impeccabile, era fondamentale avere il giusto mix di empatia, intelligenza sociale e resistenza allo stress.

In un mercato sempre più globalizzato, dove i viaggi sono inevitabili e le interazioni informali diventano parte integrante delle relazioni d’affari, l’O’Hare Test diventa una metafora potente. Chiunque sappia dominare questo tipo di situazioni dimostra di possedere le qualità essenziali per gestire team, clienti e partner.

Perché mai ignorare l’importanza di una tale lezione? Questa è la differenza tra un manager brillante e uno straordinario.


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