Negli anni, ho imparato una lezione fondamentale: nessun team parte perfetto. E’ come se, per un motivo o per un altro, caos e conflitto sono tappe obbligate prima di raggiungere l’armonia. Ignorare questa realtà significa perdere opportunità di crescita e risultati.
Nel tempo, un concetto mi ha aiutato a dare ordine a questa complessità: “Storming, Norming, Performing, Adjourning”. Ogni team passa attraverso queste fasi. Prima arriva il caos, i conflitti, i fraintendimenti. Poi emerge una struttura, i ruoli si delineano, e il gruppo inizia a collaborare in modo fluido. Solo dopo si raggiunge il massimo potenziale. Infine, ogni viaggio finisce, e il team si scioglie.
Questa dinamica è universale, applicabile a ogni contesto, dai piccoli team alle grandi organizzazioni. La differenza sta nella capacità di abbracciare il processo, di riconoscere che le difficoltà non sono ostacoli ma parte della costruzione.
Comprendere e accettare questa sequenza significa non solo sapere dove agire, ma anche rispettare i tempi necessari per costruire un team veramente performante.
LE 4 FASI DEL TEAM BUILDING

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