Cambiare logo sembra sempre una buona idea, finché non ti rendi conto che hai tolto l’unico segnale familiare che teneva insieme tutto.
Quel segno, magari un po’ vecchio, parlava più di quanto si pensasse: rassicurava, orientava, dava continuità.
Buttare via tutto per sembrare “moderni” spesso si traduce in una perdita secca di riconoscibilità.
È come entrare nel tuo bar abituale e trovarlo completamente ridipinto, con un nuovo nome e musica diversa.
Ci vuole tempo per ricostruire quel senso di casa.
La chiave non è stravolgere, ma capire cosa funziona e costruirci sopra.
Linee, colori, proporzioni: ogni dettaglio ha un peso, anche quando sembra invisibile.
Rinnovare funziona solo quando c’è coerenza dietro.
Altrimenti diventa un maquillage che disorienta.
Un’identità si evolve, certo, ma deve farlo con il passo giusto, senza dimenticare da dove arriva.
